Una manifestazione promossa dal Comune con gli chef Stefano e Andrea Masanti e Francesca e Gaetano Verrigni
A Madesimo il made in Italy ad alta quota
Formazione, economia del territorio e opportunità professionali a un anno dall’Expo dedicato alla nutrizione
Valorizzazione del territorio e trionfo del made in Italy d’eccellenza ad alta quota Una manifestazione promossa per martedì 25 marzo al ristorante “Il Cantinone” di Madesimo (Sondrio). Un made in Italy autentico, che valorizza la produzione del Bel Paese trattando materie prime italiane e svolgendo tutte le fasi del processo produttivo nel territorio nazionale, a differenza di quei prodotti che realizzano solo le ultime fasi della lavorazione in Italia e che vengono presentati come italiani pur, nei fatti, non essendolo.
Ad un anno dall’Expo e dal tema della nutrizione e del cibo sostenibile, l’obiettivo è quello di valorizzare al massimo le potenzialità dell’Italia, dalle materie prime alle località, per un offerta di alta qualità che possa attirare un turismo enogastronomico e favorire le esportazioni all’estero. Cibo di qualità combinato con chef stellati: i fratelli Masanti, Stefano e Andrea, si occuperanno rispettivamente della cena-evento della sera di martedì 25 e della scuola di cucina pomeridiana: potranno contare su prodotti artigianali in grado di fare la differenza. Chef che apprezzano la filosofia di basare l’attività interamente sulle materie prime italiane e la lavorazione in patria rappresentano un quid in più che lascia presagire ottimi risultati.
LA MANIFESTAZIONE. Il pomeriggio del 25 marzo vi sarà la seconda edizione della scuola di cucina di Madesimo, destinata ad appassionati sia adulti che bambini. È stata creata nel 2013 e vanta la partecipazione di circa 30 alunni per corso; lo chef Andrea Masanti preparerà ed illustrerà un pasto, dall’aperitivo al dessert, interamente a base di pasta. Seguirà la sera la cena al ristorante “Il Cantinone”, organizzata da Stefano Masanti, chef stellato, la cui qualità è riconosciuta dalle guide più prestigiose; ha forti legami con la terra (il concetto di territorialità viene infatti sempre prima di tutto), ma è in grado di spaziare molto.
IL MENU’. Il menù del 25 sarà di sola pasta, un’idea già realizzata in altre occasioni dal pastificio Verrigni. Gli chef Masanti, grazie anche ai prodotti di qualità messi a loro disposizione, potranno dimostrare come la pasta non sia fine a se stessa, ma uno strumento versatile non fruibile solo come primo piatto. Un prodotto a buon mercato che può risolvere più di una pietanza.
La scuola proporrà superspaghettino fritto come aperitivo; antipasto a base di lenticchie e maccheroni con zampone; primo a base di paccheri farciti alla mascarpa (un formaggio locale simile alla ricotta); come secondo lombo di capriolo con tortino di penne alle verdure e salsa al vino rosato; dessert, tartare di fragole al baileys con mousse al cioccolato bianco e lumaconi al rocher.
La sera del 25, invece, Stefano Masanti preparerà un carpaccio di pesce e pasta, crema di castagne e uovo a bassa temperatura, pasta caramello di aceto di vino, schiuma di formaggio. Il primo piatto sarà a sorpresa, mentre il dessert un dolce a base di cioccolato.
IL LUOGO. Madesimo è una località poco conosciuta ma ricca di attrattive. Si tratta del comune d’Italia più lontano dal mare ed é molto ben collegato al resto d’Europa, in quanto varcato il passo dello Spluga si arriva in Svizzera con a portata di mano autostrade che conducono verso il resto del continente. Si raggiunge agevolmente da Milano e da molte altre città lombarde in treno e in bus.
Attrazione turistica in ogni stagione: 60 km di piste da sci, snow park, ciaspolate e pattinaggio sul ghiaccio per l’inverno; splendide passeggiate, dal dilettantismo all’alpinismo medio, seggiovie attrezzate per salire in bicicletta e scendere down hill, campi da tennis e da calcetto e maneggio per l’estate, durante la quale si possono osservare tutti i fiori delle Alpi, presenti proprio qua in Valchiavenna.
Storico frequentatore di Madesimo, il poeta Giosuè Carducci, talmente affezionato che nei mesi più caldi viene proposto “l’itinerario carducciano”, un percorso collegato a questo storico ospite
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